Le vespe del genere Polistes sono
organismi che sembrano creati appositamente per poter comodamente
studiare l'evoluzione della socialità nei viventi. Questi insetti
infatti instaurano piccole colonie (il termine Polistes deriva dal
termine greco polis=città) che, a differenza di quelle fondate da
formiche, termiti e altre vespe, non sono situate nel sottosuolo, o
all'interno di tronchi, o racchiuse in involucri di carta. Inoltre il
numero di componenti la colonia è sempre molto ridotto e raramente si
possono contare 100 individui. Questo permette di poterle osservare con
relativa facilità e di poter effettuare comodamente esperimenti
comportamentali.
Qui sotto un nido di Polistes dominulus
fondato sotto un tavolo sulla mia terrazza |
Due caratteristiche fondamentali distinguono le
società di Polistes dominulus da quella ben più nota delle api
- I nidi delle vespe sono annuali, nel
senso che vengono fondati nuovi ad ogni primavera e abbandonati in
autunno, quando tutti i membri della vecchia colonia tranne le
future regine nate in agosto, muoino. Le future regine invece si
accoppiano alla fine dell'estate, ibernano in gruppo in luoghi
riparati e a primavera fondano nuove colonie. Nelle api l'autunno
non significa necessariamente la morte per la vecchia regine e per
le operaie che possono riprendere a lavorare per la loro colonia
alla primavera successiva
- Le regine delle vespe dopo l'ibernazione
fondano le colonie da sole o più spesso in collaborazione con altre
regine. In questo caso dopo poche settimane di contesa si instaura
una gerarchia, la più forte prende il comando e depone la maggior
parte delle uova, le altre diventano subordinate ed aiutano la
regina a produrre le sue uova. Nelle api invece le nuove colonie
vengono fondate per sciami della vecchia regina (una sola) insieme a
un gruppo di operaie. Non si crea quindi un conflitto sulla nuova
colonia per quale regina debba prendere il comando
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